Durante l’inverno, dopo la fatica della vendemmia, le vigne si spogliano. Nel silenzio che accompagna la stagione fredda quei rami li sentiamo respirare, mentre guardano il mare e si preparano per la primavera che verrà.
Terra di sole e di fuoco, di mare e di vento al profumo d’agrumi. La Sicilia d’estate è quella che tutti immaginiamo.
Poi c’è l’altra Sicilia, quella che vivono i siciliani, con le strade ormai vuote e gli alberi che lasciano andare una dopo l’altra le foglie. Nell’aria cambiano gli odori e la luce scivola veloce nei giorni. D’inverno qui succedono magie, come la neve. L’Etna cambia d’abito più spesso. La vedi ricoprirsi di bianco e poi, stanca, sbuffa e si avvolge di cenere. Ogni tanto la notte si tinge di rosso, su in cima, e la mattina dopo la ritrovi con addosso quei suoi rivoli neri. In questa stagione la montagna che fuma è più bella che mai.
Un mantello innevato ricopre la vite
La neve in vigna, quando arriva, è uno spettacolo a cui assistiamo sempre con stupore e gratitudine. È un evento climatico che si verifica a temperature non eccessivamente basse e che, sugli organi della pianta e sul terreno su cui si posa, ha un effetto positivo.
Funge da isolante termico, proteggendo la pianta come una coperta nella sua fase di dormienza vegetativa, quando l’attività radicale è minima. Inoltre, favorisce un lento rilascio d’acqua al suolo che così riesce meglio a penetrare fino in profondità, nutrendo la vite. Pochi giorni o settimane durante i primi mesi dell’anno, la durata della sua permanenza non incide sulla sua efficacia.
Il ruolo cruciale del freddo
Non tutti gli anni la neve riesce, però, a resistere alle quote più basse. Infatti, il progressivo aumento delle temperature ci propone inverni più corti e abbastanza miti (sull’Etna, grazie all’altitudine, questo fenomeno si avverte meno che in altre zone), un problema che interessa vaste aree del globo e che ha conseguenze dirette anche nel comparto vitivinicolo provocando problemi di fertilità e riducendo la capacità produttiva. Tra le conseguenze c’è quella di non soddisfare il cosiddetto fabbisogno in freddo, Chilling Requirement. Viene considerato freddo un periodo con temperature comprese tra 14° e 0°C, con temperatura ottimale di 7°C.
Il freddo ha una influenza diretta sul destino produttivo delle gemme: in questa fase la gemma, formatasi già nel periodo estivo dell’anno precedente, si difende dal freddo “dormendo”. Il germogliamento della gemma, cioè il momento in cui si risveglia, avviene solo se sono state accumulate le ore di freddo necessarie, utili ai fini della loro destinazione a frutto o a verde (cioè una gemma senza frutto), seguite da un aumento delle temperature che corrisponde al periodo primaverile. La vite fa parte di quelle specie fruttifere il cui fabbisogno di ore fredde è abbastanza basso, intorno alle 200 ore.
Una tradizione secolare: la viticultura eroica sull’Etna
La viticultura etnea, che ha origini antichissime, si definisce “eroica”. Salendo su per i fianchi del vulcano si incontrano vigneti oltre i 1000 metri s.l.m. dove climi molto più rigidi e condizioni atmosferiche spesso ostili, rendono il lavoro contadino una vera sfida. Piogge abbondanti ed escursioni termiche che talvolta superano i 20°C in un solo giorno, venti gelidi e un sole timido sono solo alcuni dei fattori a cui le viti vengono sottoposte. I vigneti Gambino poggiano sul versante nordorientale, a un’altitudine che tocca i 900 mt s.l.m. e che rappresenta il limite verticale per la produzione dei vini a certificazione DOC Etna, presenti fin dagli anni Settanta del secolo scorso. I terrazzamenti affacciano direttamente sulla costa est della Sicilia, creando uno scenario mozzafiato dove l’orizzonte si perde nel blu del mar Jonio.
Il lavoro outdoor di questo periodo si concentra sulla potatura secca o invernale. Questa serve per stabilire il carico di gemme annuale che darà origine ai grappoli. Viene effettuata una sola volta l’anno ed è fondamentale aspettare la fase dormiente della pianta, che è arrivata nella seconda metà di dicembre 2020, per potervi dare inizio. Noi di Gambino abbiamo iniziato la potatura nei nostri vigneti la seconda settimana di gennaio. Un lavoro che richiede manualità e sapienza e che affidiamo al nostro team di esperti vignaioli, mentre aspettiamo di rivederle verdi e rigogliose.
D’inverno la natura rallenta e si riposa, ma non si ferma. Mai.
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.
(Giuseppe Ungaretti)